Si tratta di un albero originario del bacino del Mediterraneo, dove è molto diffuso allo stato spontaneo. In questa zona costituisce una delle formazioni boschive più importanti dal punto di vista ecologico, paesaggistico ed economico. Le sugherete, infatti, non vengono usate per il taglio degli alberi, ma per l’estrazione della corteccia, detta sughero, che conferisce alla pianta una eccezionale resistenza al fuoco ed alla siccità.
Dimensioni e portamento: albero di medie dimensioni che raggiunge in media 15-20 m di altezza, con un tronco, al massimo, di 1,5 di diametro. Quando le piante non vengono sfruttate per la produzione del sughero, l’albero ha una buona longevità e riesce a vivere fino a 300 anni. Si tratta di un albero di indubbio pregio ornamentale e capace di adattarsi ai terreni più difficili.
Temperatura ed esposizione: predilige esposizioni soleggiate, al limite in mezz’ombra, e resiste in maniera ottimale ai venti. È una pianta nettamente eliofila, che tollera un lieve ombreggiamento solo in giovane età. Termofila in quanto ad esigenze di temperatura, preferisce inverni miti e estati caratterizzate da una certa umidità atmosferica, con una piovosità media annua di 600-700 mm. Teme le basse temperature.
Esigenze idriche: la sughera, in generale, ha bisogno di cure minime, essendo una specie rustica e adattabile. L’irrigazione è necessaria solo il primo anno dopo l’impianto, se la stagione è poco piovosa.
Terreno: il terreno che predilige deriva da rocce silicee decalcificate, con pH acido o sub acido, o al limite leggermente basico, mentre rifugge i terreni alcalini o quelli salini.