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Pino silvestre

Pinus sylvestris L.

Albero di origine eurasiatico-boreale che ha raggiunto l’Italia durante il periodo glaciale provenendo dalla Siberia, e che oggi è diffuso lungo tutto l’arco alpino, con optimum nelle vallate interne a clima più continentale. In medicina le gemme sono utilizzate per le proprietà balsamiche, mentre dalla resina si estrae la trementina.

Dimensioni e portamento: può raggiungere un’altezza di 20-40 m e un metro di diametro del tronco. La chioma inizialmente piramidale diventa nel tempo ovale o appiattita a seconda di quanto spazio c’è attorno alla pianta. Abbastanza longevo, cresce velocemente in condizioni ottimali (anche un metro all’anno nei primi anni. Come accade con altri pini, gli aghi del Pino silvestre producono sostanze inibenti la germinazione dei semi, che dilavate dalla pioggia cadono a terra rendendo difficoltoso l’attecchimento delle piante e dell’erba sotto la chioma.

Esigenze idriche e terreno: specie che vegeta al meglio in terreni leggeri, sabbiosi, ben drenati, a pH debolmente acido in pieno sole o al massimo in leggera ombra. Terreni troppo pesanti possono abbreviarne considerevolmente la vita, e quelli umidi ne rallentano la crescita altrimenti piuttosto veloce; si adatta comunque abbastanza anche in condizioni non ottimali del substrato.

Temperatura ed esposizione: albero eliofilo, ovvero amante delle esposizioni soleggiate, si insedia sui versanti meridionali in ambiente aperto, anche su terreno degradato, comportandosi da specie pioniera. Tollera esposizioni marittime, venti forti, inquinamento atmosferico, e anche l’aridità quando è ben attecchito.