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Gelso nero

Morus nigra L.

Il gelso nero è originario dei paesi che si affacciano sulle coste orientali del Mediterraneo. Pianta decidua, produce frutti simili a more che si distinguono dai frutti del gelso bianco, specie congenere, dal colore scuro anziché bianco.

Dimensioni e portamento: pianta molto longeva, può raggiungere importanti dimensioni, anche se inferiori a quelle del gelso bianco, richiedendo pertanto uno spazio libero di circa 5 metri. Attenzione a non posizionare il gelso troppo vicino ai marciapiedi o ai camminamenti, le more, infatti, quando cadono a terra macchiano e lasciano segni molto difficili da pulire.

Terreno: molto adattabili in fatto di clima e terreno, con il loro straordinario apparato radicale i gelsi sono adattarsi a tutte le condizioni. Il suolo ottimale è sciolto e ricco di sostanze organiche, privo di ristagni idrici e non eccessivamente argilloso. 

Esigenze idriche: Il gelso ha radici profonde ed è in grado di trovare l’acqua in autonomia per gran parte dell’anno, richiedendo irrigazioni solo in periodi molto siccitosi. Quando la pianta è giovane però deve ancora radicarsi a fondo e bisogna prestare più attenzione, irrigando periodicamente.

Temperature ed esposizione: il gelso tollera temperature sotto lo zero e non ha problemi a vivere in tutto il territorio italiano. Richiede però una posizione soleggiata e possibilmente riparata dal vento, che può risultare disseccante durante l’estate. La sua chioma globosa regala un’ombreggiatura naturale al giardino.

Potature: il gelso è una delle piante che meglio resiste agli interventi di potatura, anche a quelli drastici o errati. Lo scopo della potatura è di sfoltire la chioma, garantendo una migliore areazione interna, e per aumentare la produzione dei frutti.
Il periodo migliore per effettuare le operazioni di potatura è la fine dell’inverno, nei mesi di febbraio e marzo.