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Corbezzolo

Arbutus unedo L.

Pianta nativa dell’Europa meridionale, delle coste mediterranee del Nord Africa e dell’Asia occidentale. In Italia cresce spontaneo nel centro-sud, dove si inserisce nel contesto della macchia mediterranea, associandosi in particolare al leccio.

Dimensioni e portamento: il corbezzolo è un arbusto o piccolo albero che allo stato spontaneo può raggiungere i 15 metri di altezza. L’apparato radicale, particolarmente sviluppato, può arrivare anche a 15 metri di profondità: ciò rende questa pianta molto resistente alle fiamme e alla siccità, ma piuttosto difficile da estirpare o trapiantare. Si consiglia pertanto di considerare attentamente il sito per la messa a dimora definitiva. Caratteristica tipica del corbezzolo è quella di portare, in autunno, i frutti ed i fiori contemporaneamente, risultando molto ornamentale in  un periodo in cui le fioriture cominciano a scarseggiare. I piccoli fiori a campanella, rosa o bianchi, sono raccolti in grappoli e molto apprezzati dagli insetti impollinatori.

Terreno e irrigazioni: albero dalle esigenze davvero limitate, una volta attecchito è pressoché autonomo. Un apporto d’acqua può essere utile solo durante la prima annata, in mancanza di pioggia. Preferisce i terreni poveri, rocciosi, sicuramente molto ben drenati. Può tuttavia venire coltivato anche in suoli calcarei purché non argillosi e compatti: il corbezzolo teme i ristagni idrici e, una volta affrancato, preferisce di gran lunga la siccità all’umidità eccessiva.

Temperatura ed esposizione: il corbezzolo da giovane teme il freddo e i venti gelidi. Ama infatti le esposizioni soleggiate, anche se può resistere in posizione semi ombreggiata purché non vi siano temperature gelide e venti freddi e secchi.