Specie dell’Europa meridionale presente in tutte le regioni d’Italia, salvo che in Valle d’Aosta, in boschi di latifoglie decidue piuttosto maturi. E’ specie da planiziale a montana che si adatta a vari habitat, da quelli più aridi a quelli più umidi. Si riscontra più spesso tra i 300 e i 600 m di quota.
Dimensioni e portamento: bellissimo albero alto sino a 20 metri, dal frutto commestibile e molto apprezzato e dal legno pregiato. Le foglie verde scuro diventano magnifiche in autunno, quando assumono tinte variabilissime a seconda della reazione del terreno. Di dimensioni contenute, è un albero adatto ai piccoli spazi.
Terreno ed irrigazioni: specie che preferisce terreni acidi o sub-acidi, profondi e argillosi, si adatta anche a terreni calcarei e sassosi: è infatti considerata specie pioniera per aree degradate e vive bene anche su rupi o pendici detritiche. Va bagnato bene al momento della messa a dimora. In seguito, se si vuole che l’albero cresca velocemente, almeno nei primi anni va annaffiato una volta a settimana da aprile ad agosto.
Temperatura ed esposizione: il ciavardello non tollera l’ombra completa: in mancanza di luce non si sviluppa bene e mantiene un portamento arbustivo. E’ una pianta termofila che necessita di estati calde, sopporta tuttavia bene il freddo sino a -15/-20°C.