Arbusto o piccolo albero che cresce spontaneo in Europa, Asia e Africa
nord-occidentale, presente in tutte le regioni dell’Italia salvo che in
Puglia, Calabria e Valle d’Aosta, ma più diffuso nelle regioni
settentrionali. Cresce in boschi umidi dal livello del mare alla fascia
montana inferiore. È una pianta rustica e facile da coltivare, molto
utilizzata per la formazione di siepi in interventi di rinaturalizzazione e
per scopi ornamentali. Tutte le parti della pianta, compresi i frutti, sono
tossiche.
Dimensioni e portamento: arbusto a portamento eretto e di forma globosa, ha foglie caduche trilobate, simili a quelle dell’acero. La fioritura
avviene in maggio quando si aprono numerosi fiorellini bianchi riuniti in corimbi piatti; ad essi fanno seguito mazzetti di bacche rosse,
carnose, persistenti a lungo sulla pianta e appetite dagli uccelli, che disperdendo i semi contribuiscono alla sua diffusione. Si usa come
esemplare isolato, a gruppi, siepi miste e nei giardini naturali. Si adatta discretamente anche alla coltivazione in vaso, ma può raggiungere dimensioni notevoli se non viene potato .
Terreno ed irrigazioni: i viburni sono arbusti vigorosi, che non necessitano di grandi cure colturali; si pongono a dimora nella comune
terra da giardino. Le giovani piante da poco a dimora possono necessitare di annaffiature nella stagione secca, soprattutto se la siccità
si protrae a lungo; gli arbusti da lungo a dimora in genere si accontentano delle precipitazioni dovute alle normali piogge primaverili ed autunnali, con qualche irrigazione di soccorso nelle estati torride.
Temperatura ed esposizione: il viburno palla di neve gradisce una posizione semiombreggiata: questa pianta preferisce ambienti freschi e
piuttosto ombreggiati e non ama, anche se può tollerare, il sole diretto. Che accorcerebbe la bellissima fioritura primaverile.