Palma nana

Chamaerops humilis L.

La palma nana, o palma di San Pietro, è l’unica palma spontanea in Italia. In natura cresce nella macchia mediterranea, soprattutto lungo le coste tirreniche, mentre altrove viene spesso coltivata a scopo ornamentale. In luoghi dove è stata rilevata la presenza della volpe si è notato un incremento nella diffusione della palma nana; sembra infatti che la volpe sia ghiotta dei datteri della palma i cui semi vengono sparsi con gli escrementi.

Dimensioni e portamento: come suggerisce il nome le dimensioni del tronco non sono imponenti, non superando generalmente i quattro metri di altezza. Il fusto forma, con il tempo, nuovi getti alla base, creando una pianta che sembra formata da molti fusti: si dice che ha un portamento policormico. Pianta longeva, è in grado di sopravvivere agli incendi ed è in grado di consolidare il terreno con il robusto apparato radicale.

Terreno ed irrigazioni: pianta non particolarmente esigente, si adatta bene anche ai terreni più poveri, purché ben drenati. Non ama, infatti, i terreni asfittici e compatti, che danno luogo a ristagno idrico. Il pH del terreno ideale è quello neutro o sub-alcalino. Quando coltivata in piena terra la palma nana non ha bisogno d’acqua, neanche nei periodi più siccitosi. La pianta, infatti, si difende dall’aridità arrestando il suo processo vegetativo. Fa eccezione il primo anno di coltivazione, quando il poderoso apparato radicale deve ancora formarsi.

Temperatura ed esposizione: la palma nana cresce in maniera ottimale dove le temperature non si abbassino sotto i 10 °C d’inverno. Tuttavia ha una buona resistenza al freddo, riuscendo a sopportare anche temperature sotto gli 0 °C. La crescita vegetativa migliore si ha con temperature tra i 22 e i 30 °C mentre in estate, con temperature superiori, la crescita si arresta. L’esposizione prediletta è quella soleggiata, ma si può coltivare anche in mezz’ombra, dove tende ad allungarsi e diventare più alta. Ottima la resistenza ai venti salmastri.