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Pino d’Aleppo

Pinus halepensis Mill. subsp. halepensis

Albero di origine mediterraneo-orientale, oggi ampiamente coltivato per rimboschimento in tutta l’area mediterranea, presente in quasi tutta Italia salvo che in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Veneto, dal livello del mare agli 800 m circa. 

Dimensioni e portamento: questo albero ha un’altezza media di circa 15-20 metri. La chioma è irregolare e poco densa, e ricorda quella del pino marittimo. Il tronco ha una circonferenza che si aggira intorno ai 60 cm mentre la corteccia è spessa e di un rosso cupo in basso e scura e più squamosa in alto. Pianta a crescita piuttosto rapida, si riproduce per seme. È una specie utilizzata per rimboschimenti di aree difficili o come essenza da resina da cui si estrae una sostanza, la trementina, utilizzata nell’industria.

Esposizione: albero eliofilo, richiede una regolare esposizione alla luce del sole. Soltanto i pini giovani andrebbero ombreggiati durante i mesi caldi dell’anno. È sensibile alle gelate e ai climi rigidi. Predilige luoghi caldi e asciutti.

Temperatura e terreno: predilige un clima torrido e secco con inverni non troppo freddi. Sopporta terreni aridi e poveri, pur vegetando meglio in quelli ricchi e drenati. Resiste molto bene alle alte temperature, delle quali il clima temperato-caldo del Mediterraneo è caratteristico. Per quanto riguarda l’apporto d’acqua, il pino d’aleppo è estremamente resistente alla siccità e per questo si sa gestire da solo grazie alle profonde radici che scavano verso il basso, ove l’umidità del suolo è più elevata.