Presente in Italia sulle Alpi e sull’Appennino, è il principale componente della foresta latifoglia montana. Nelle Alpi va a costituire il piano altitudinale, tra i 600 e i 1300 metri, che prende il nome di faggeta, dove lo si trova in purezza.
Dimensioni e portamento: Il faggio è un splendido e maestoso albero, ramificato sin dalla base, con chioma espansa e fitta, alto fino a 40 m. In autunno le foglie assumono splendide colorazioni dal giallo all’arancio al bruno, e restano secche sulla pianta per tutto l’inverno Si tratta di una specie da utilizzare in grandi spazi principalmente come esemplare singolo in giardino, o a gruppi in grandi parchi. Ottimo per la formazione di zone d’ombra o quando si desidera sia l’esemplare maestoso da far crescere solitario sul prato: la chioma densa limita l’accrescimento delle piante vicine. Sopportando bene la potatura, può essere anche usato per la formazione di fitte siepi formali nelle zone a clima fresco.
Temperatura ed esposizione: Il faggio ha bisogno di condizioni ambientali senza estremi e di un clima tipicamente oceanico. Necessita quindi di inverni freddi (ma senza eccessi gelivi), primavere piovose, estati non troppo siccitose e suolo con ottime caratteristiche; teme inoltre i ritorni di gelo primaverile.
Esigenze idriche: poiché l’apparato radicale è piuttosto superficiale e concentrato vicino al colletto, il faggio non può cercare acqua in profondità ma esplora solo il terreno ombreggiato dalla chioma, utilizzando soprattutto l’acqua di percolazione dal fusto. Si tratta pertanto di una pianta che richiede estati fresche e umide. Mentre un esemplare sviluppato può resistere resiste alla siccità accontentandosi delle piogge, un esemplare piccolo di età o impiantato da poco necessita di regolari e frequenti irrigazioni, in particolare durante i mesi caldi. L’impiego del faggio è in conclusione sconsigliato in zone dal clima troppo dissimile da quello originario, pena il mancato attecchimento delle piante o uno sviluppo stentato di scarso fascino.
Terreno: il faggio è piuttosto esigente in fatto di terreno, che preferisce profondo, fresco e fertile. Il terreno destinato ad accogliere il faggio va pertanto lavorato prima dell’impianto ed arricchito con stallatico maturo e sabbia almeno una settimana. La sabbia è utile per assicurare una buona areazione del terreno e ad evitare i ristagni idrici.