Specie a distribuzione in Europa ed Asia Minore, diffusa in tutte le regioni d’Italia ma ormai piuttosto rara allo stato spontaneo. Le foglie e soprattutto i frutti sono fortemente tossici per l’uomo, anche se di sapore sgradevole. Sono invece appetiti dagli uccelli.
Dimensioni e portamento: L’agrifoglio è una specie molto longeva, che può vivere fino a circa 300 anni. La crescita è piuttosto lenta, e raggiunge i 18-20 metri d’altezza. Pianta inconfondibile per il fogliame lobato e pungente e per i frutti colorati dal giallo dorato al rosso scarlatto, persistenti anche nei mesi invernali. Resistente alle potature, si può impiegare sia come siepe, impenetrabile e fitta, sia come esemplare isolato.
Terreno ed irrigazioni: il terreno ottimale per questa specie è quello a pH appena acido, sebbene si adatti a qualsiasi tipo di terreno ad eccezione di quelli argillosi o particolarmente basici. Gli agrifogli sopportano il caldo estivo purché non vengano lasciati in condizioni di completa siccità per lunghi periodi di tempo. I giovani esemplari necessitano di annaffiature regolari in primavera ed estate, ogni volta che il terreno è asciutto; le piante a dimora da tempo invece possono accontentarsi dell’acqua delle precipitazioni, ma può essere necessario annaffiare quando il clima è molto caldo ed asciutto.
Temperatura ed esposizione: pianta rustica, sopporta temperature minime invernali vicine ai -15°C; eventuali gelate tardive possono rovinare le ramificazioni più esterne, che rigettano poi in primavera. L’esposizione migliore è alla mezz’ombra, poiché questa specie sopporta il sole diretto solo nei climi freschi.