Acero campestre

Acer campestre L.

Detto anche Acero oppio, è un bell’albero autoctono, rustico e frugale, che cresce allo stato spontaneo nelle regioni del nord e del centro fino ad un’altitudine di 1000-1200 m. Insieme agli olmi, questo acero è piantato tradizionalmente nelle zone rurali come supporto per la vite, ed è apprezzato come pianta ornamentale per il fogliame colorato in autunno.

Dimensioni e portamento:
un acero campestre maturo raggiunge i 15 metri di altezza con una chioma compatta e tondeggiante che può arrivare ad 8 metri di diametro. È un albero a crescita lenta, con una longevità superiore ai 100 anni. Questa pianta è in grado di sopportare anche interventi di potatura piuttosto consistenti, pertanto può essere impiegato per la creazione di siepi compatte.

Esigenze idriche:
Le irrigazioni sono necessarie soprattutto se le piante sono state messe a dimora da poco, però bisogna intervenire anche nel caso di esemplari adulti qualora si manifestassero condizioni di siccità prolungata, in quanto l’acero oppio non si sviluppa in modo ottimale su terreni completamente asciutti.

Temperatura ed esposizione:
l’acero campestre preferisce i climi temperato umidi, però ha un buon sviluppo sia negli ambienti freddi che in quelli caldi, in quanto sopporta i valori termici di alcuni gradi al di sotto dello zero e le alte temperature. Le esposizioni migliori sono in pieno sole o ombra parziale, meglio se al riparo da forti venti.

Terreno:
in fatto di terreno l’acero oppio è una pianta molto adattabile: predilige i suoli sciolti, freschi, calcarei e ben drenati, ma a differenza di altri alberi vegeta abbastanza bene anche sui terreni compatti e costipati, soggetti ai ristagni idrici.