Bagolaro

Celtis australis L.

Albero deciduo dell’ Europa centro-meridionale presente in tutta Italia anche allo stato spontaneo in siepi e boschetti presso gli abitati, al di sotto della fascia montana. Altro nome con cui è noto è ‘spaccasassi’, perché ha un apparato radicale molto forte che gli permette di radicare anche in terreni particolarmente sassosi.

Dimensioni e portamento: si tratta di un albero di discrete dimensioni, alto 25-30 m, molto longevo ed in grado di sopravvivere fino all’età di 300 anni. Specie ampiamente utilizzata nei parchi cittadini e nelle alberature stradali per la rusticità, la resistenza all’inquinamento e la longevità, anche se il forte e superficiale apparato radicale tende a rompere i marciapiedi e il manto stradale.

Terreno e irrigazioni: albero adattabile in fatto di terreno, predilige i suoli sciolti, fertili e ben drenati, però si sviluppa bene anche sui terreni sabbiosi, poveri e sassosi. Non per niente è chiamato spaccasassi: le radici robuste sono in grado di sgretolare le rocce penetrando delle fenditure; il bagolaro non è molto esigente in fatto di irrigazioni, e in genere si accontenta dell’acqua fornita dalle piogge; è comunque consigliabile annaffiare la pianta nei periodi particolarmente siccitosi.

Temperatura ed esposizione: il bagolaro preferisce i climi temperati, ma sopravvive anche ad estati torride ed a temperature di alcuni gradi sotto lo zero. Le esposizioni migliori sono quelle soleggiate, meglio se riparate perché l’albero è sensibile alle gelate primaverili; vegeta comunque bene anche in aree parzialmente ombreggiate.